Rebecca Martin e Larry Grenadier hanno aperto il 15 dicembre con un grande concerto al Barcelona Jazz Festival una tournée che porterà poi i due artisti della Violipiano Music in Italia, Francia e Olanda per concludersi il 1 gennaio.
Il duo, che ha avuto come ospite il sassofonista Bill McHenry in una applaudita esibizione al Conservatori del Liceu della città catalana, è poi atteso al Venezia Jazz Festival nel fine settimana dal 16 al 18.
L’intesa musicale tra la raffinata cantautrice e chitarrista americana e suo marito, un gigante tra i bassisti jazz, ha emozionato il pubblico in centinaia di eventi internazionali e in numerose registrazioni a partire dal primo album di Martin, Thoroughfare del 1998.
La loro ultima collaborazione in studio risale all’album di inizio 2022, After Midnight, che raccoglie composizioni di Martin e standard realizzati con l’ensemble portoghese Orquestra Jazz de Matosinhos. L’orchestra aggiunge colore e arricchisce le atmosfere cariche di intimità tipiche della cantante, mentre il brano In the Nick of Time ben rappresenta l’intesa di Grenadier e Martin che ha aggiunto un suo testo a una precedente composizione del bassista, intitolata State of the Union.
Il loro programma veneziano li vede il 16 al Laguna Libre, un elegante jazz club lungo il Canale di Cannaregio. La coppia terrà poi presso il Conservatorio Benedetto Marcello due masterclass che hanno intitolato Getting to the heart of a song (Arrivare al cuore di una canzone), un titolo che sembra richiamare The Space in a Song to Think (Lo spazio per pensare in una canzone), dall’album The Growing Season che la cantante ha pubblicato nel 2008.
La sua voce sa essere forte, brillante o malinconica nell’esprimere l’atmosfera delle sue composizioni, ma è anche perfettamente a suo agio quando interpreta i più complessi standard jazz, come in When I Was Long Ago, registrato nel 2010 con Grenadier e McHenry. L’anno seguente Martin è stata nominata tra le migliori cantanti jazz al concorso della Jazz Journalist Association di New York.
L’abilità di Grenadier, raffinata in memorabili collaborazioni con Brad Mehldau, Pat Metheny e John Scofield, ha avuto un adeguato riconoscimento nel suo album per basso solo The Gleaners, un lavoro del 2019 prodotto dal fondatore della ECM Manfred Eicher. Il pubblico potrà apprezzare qualche brano dal lavoro, di cui Grenadier ha detto: “Manfred ha lanciato l’idea di un album in solo e io l’ho coltivata come una sfida artistica”.
Un altro suggestivo locale li accoglierà nella vicina Ferrara il 19 dicembre; lo scenario sarà il Torrione di San Giovanni, costruito come parte delle mura cittadine alla fine del XV secolo e che dal 1999 ospita il Ferrara Jazz Club.
La tappa successiva è Parigi, con date il 21 e 22 al Sunset-Sunside, uno dei più noti ritrovi per il jazz, a pochi passi dal Museo del Louvre. Il giorno successivo Amsterdam accoglierà il duo nella sala del Bimhuis, che si presenta come “un incrocio di innovazione musicale nazionale e internazionale fin dal 1974.” Il Bimhuis si è trasferito nel 2005 all’interno del nuovo e spazioso Muziekgebouw aan ‘t IJ (Palazzo della musica sul fiume IJ). Rebecca e Larry ritornano poi in Italia e chiudono il tour con un gran finale a Umbria Jazz Winter. La prestigiosa rassegna gli riserva ben quattro date a Orvieto dal 29 dicembre al 1 gennaio.
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Foto di Todd Chalfant